Galleria delle Dee
Incontrare le Dee/gli Dei attraverso storia, mito, immagini e racconti



Laima o Laimé

Di Marja Gimbutas (da "Le dee viventi)



Conosciuta in Lettonia come Laima e in Lituania come Laimé, la dea baltica più potente domina sull'energia vitale del cosmo e sulle potenze creatrici. Laima è il Fato: la durata di una vita, la felicità e l'infelicità, la ricchezza e la povertà, tutto dipende dal suo pronunciamento. Laima rimane sempre se stessa, sia sottto forma di divinità singola, sia sotto forma di dea tripla. Se le prime due Laime pronunciano decreti in modo ambiguo, il terzo pronunciamento di Laima è quello definitivo.

I dizionari lituani e lettoni del diciassettesimo e del diciottesimo secolo la definiscono sia cone "dea del fato" sia come "dea della nascita". La sua consistente presenza nelle credenze popolari e nelle usanze che riguardano il parto si protrae fino al ventesimo secolo. La gente credeva che al momento del parto Laima - da sola o nella sua versione tripla - comparisse alla finestra e prognosticasse il futuro del bambino.
I rituali della nascita alla fine del diciannovesimo secolo e all'inizio del ventesimo comprendevano delle offerte a Laima. In Lettonia, il rituale della nascita, al quale partecipavano solo le donne, veniva chiamato pirtizas, da pirtis, che vuol dire sauna, dal momento che aveva luogo per l'appunto in una sauna. La nonna presiedeva il rituale, che consisteva in un bagno prima del parto e in una festa subito dopo. Il rituale comprendeva anche il sacrificio di un airone o di una pecora e l'offerta a Laima di asciugamani, cinture o altri materiali in tessuto. Alcuni documenti indicano che alla fine del diciassettesimo secolo l'airone veniva ucciso con un ramaiolo di legno, cosa che collega direttamente Laima all corrispondente dea neolitica.

Le credenze baltiche riferiscono l'antica relazione di Laima con l'orsa. Fino a metà del ventesimo secolo una donna incinta o in puerperio veniva chiamata "l'orsa". Le donne riunite nella sauna pronunciavano le parole "l'orsa sta arrivando" al comparire della giovane madre dopo il parto. Nell'area baltica, la dea del parto probabilmante veniva immaginata come un'orsa, proprio come avveniva nell'europa antica.

Laima è identificata con molti alberi sacri, per esempio il tiglio, come nel seguente canto mitologico lettone:

Un tiglio ramoso cresceva
nella mia stalla.
Non era un tiglio,
era Laima delle mie vacche

Questo albero era considerato sacro nei tempi antichi e veniva cinto da un fossato. Da altri canti apprendiamo che le pecore e le capre possono nascere direttamente dagli alberi di Laima, come attesta questo canto:

Agli angoli della strada c'erano gli alberi di Laima:
Da una betulla nacque un agnello,
da una tremula un capretto.

E' invero affascinante vedere come la vita nasca da ogni creatura vivente - insetto, serpente, gallina o albero - e che tra esse non ci siano confini. In tutta la creazione c'è il medesimo potere creativo unificante.

Oltre ad assumere forma umana, Laima può essere un'orsa, un'albero, una gallina, un menhir, un'uccello acquatico. Ha tuttavia però una più importante incarnazione: il cuculo, associato all'aspetto primaverile di questa dea: il cuculo pronostica l'ampiezza dell'arco di una vita, la felicità e il matrimonio e rallegra i cuori in primavera. I contadini si alzano la mattina presto al primo canto del cuculo che porta fortuna a chi lo ode. E' tutt'ora diffusa una superstizione secondo cui un uomo vive tanti anni quante sono le volte che il cuculo ripete il suo verso. Come Laima fila e tesse la vita umana, così anche il cuculo fila e tesse o cuce con fili d'oro stando appollaiato su un trono d'oro.
Un'altra credenza popolare riferisce che l'albero su cui si posa il cuculo diventa sacro e pregno dei poteri della dea, tanto che se qualcuno staccasse un pezzo di corteccia da quest'albero o ne spezzasse un ramo, sarebbe in grado di conoscere le profezie del cuculo. Dal momento che il cuculo è un oracolo della primavera, rappresenta la fine del predominio dell'inverno: dopo la primavera, il cuculo svanisce per poi tornare sotto forma di falco. La credenza della metamorfosi del cuculo in falco è molto diffusa.

 

Tratto da: Le Dee Viventi, Marija Gimbutas, ed Medusa.1999

 

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