Grandi Madri e Donne Sagge
Estratti da: La danza delle Grandi Madri, di Clarissa Pinkola
Estes

Forse sei giunta qui perché sei interessata a vivere in modo
tale da essere benedetta dal miracolo, come lo definisco io, di essere
giovane da vecchia e vecchia da giovane, ovvero essere ricolma di
una graziosa varietà di paradossi in stabile equilibrio.
Ricordi che la parola paradosso significa un'idea contraria alle opinioni
convenzionali? E' così per la Grand Mére, la
più grande delle donne, la Grande Madre... perché abbina
ciò che sembra illogico ma assolutamente utile con le grandi
doti della psiche profonda.
Le grandi doti paradossali sono, principalmente, essere saggia
e acquisire di continuo nuovi insegnamenti, essere ricolma
di spontaneità e affidabilità; essere selvaggiamente
creativa e risoluta; essere audace e accorta; proteggere
la tradizione ed essere originale...
Spero tu ti accorga che queste caratteristiche ti appartengono tutte
in una misura o nell'altra, come potenziali, realizzate a metà
o formate pressoché del tutto.
Se sei interessata a queste divine contraddizioni, sei interessata
anche all'archetipo misterioso e irresistibile della donna saggia
di cui la Grande Madre è una rappresentazione simbolica.
L'archetipo della donna saggia appartiene a donne di tutte le età
e si manifesta con fome e modalità uniche nella vita di ogni
donna.
Parlare dell'imago profonda della Grande Madre come uno degli
aspetti più importanti dell'archetipo della donna saggia non
significa parlare di un'età cronologica o di una fase nella
vita delle donne. Grande perspicacia, grande preveggenza,
grande pace, espansività, sensualità, grande
creatività, acume e audacia nell'apprendimento, ovvero essere
sagge non è una condizione pienamente formata che arriva all'improvviso
a una certa età e ricade sulle spalle di una donna come un
mantello.
Grande chiarezza e percezione, grande amore di immensa
magnitudine, grande consapevolezza di sé di enorma
profondità e ampiezza, la crescita di una saggezza squisitamente
applicata... sono tutte opere in divenire, non conta quanti anni abbia
accumulato una donna.
Il fondamento della grandezza contrapposto alla mera ordinarietà
è spesso conquistato attraverso crolli e ferita devastanti,
slanci dello spirito, svolte sbagliate ed eccitanti nuove partenze
in gioventù, nella mezza età o nella tarda età.
Ciò che si raccoglie dopo un disastro o una fortuna inaspettata
è plasmato e poi vissuto dalla donna e dal suo spirito, dal
suo cuore, dalla sua mente, dal suo corpo e dalla sua anima...
Esistono molte grandi madri degne di venerazione. E' vero che essere
letteralmente la grande madre - e la nonna - di un bambino è
come innamorarsi, e la nascita dei bambini può essere fonte
di incanto per una donna anziana. Inoltre, l'orgoglio e lo splendore
di aver dato alla luce una figlia che a sua volta è diventata
madre sprigiona e conferisce anche una sua intrinseca grandiosità.
Ed esistono molti altri modi per essere consacrate nell'imago
della grande madre, che esulano dalla progenie.
Esistono donne che sono grandi generatrici di generazioni di idee,
processi, genealogie, creature, periodi della propria arte; che diventano
sempre più sagge e ne sono l'espressione. Esistono mentori,
grazie di conoscenza, che guidano studenti e allievi, piccole autrici
e artiste in erba, ma anche mature, perché anche le donne mature
hanno bisogno di calore e consigli per sbocciare stagione dopo stagione.
La grande madre ha un compito fondamentale che è sconfortante,
audace, stimolante e gioioso.
Il compito fondamentale della grande madre non è che questo,
e tutto qui:
Vivere la vita in tutta la sua pienezza.
Non a metò. Non a tre quarti,. Non un giorno da pecora e uno
da leone. Ma piena di vita, ogni giorno. Non secondo la pienezza di
un altro. Ma secondo la pienezza determinata dal proprio destino e
dalla spontanea volontà che dona la vita e non la affievolisce.
E nel mito troviamo lo specchio di tale compito. Come quando Inanna
la Grande Madre, la Grande Dea dei Sumeri descrive poteri che le sono
stati dati:
"Mi ha dato la verità.
M i ha dato la discesa nel mondo sotterraneo.
Mi ha dato l'ascesa dal mondo sotterraneo.
...
Mi ha dato la veste nera.
Mi ha dato la veste colorata.
Mi ha dato lo sciogliere la chioma.
Mi ha dato il raccogliere la chioma.
...
Mi ha dato l'arte di far prosperare.
...
Mi ha dato l'arte del potere.
M i ha dato l'arte del tradimento.
Mi ha dato l'arte della franchezza.
...
Mi ha dato l'elevare lamenti.
Mi ha dato l'esultanza del cuore.
Mi ha dato l'inganno.
Mi ha dato la terra ribelle.
Mi ha dato l'arte della gentilezza.
Mi ha dato il viaggio.
Mi ha dato la sicura dimora.
...
Mi ha dato l'orecchio percettivo.
Mi ha dato il potere dell'attenzione.
...
Mi ha dato il timore.
Mi ha dato la costernazione.
Mi ha dato lo sgomento.
...
Mi ha dato la procreazione.
Mi ha dato l'accensione della discordia.
Mi ha dato il consigliare.
Mi ha dato il confortatre il cuore.
Mi ha dato il pronunciare giudizi.
Mi ha dato il prendere decisioni."
Vivere con pienezza la vita, perché: "quando una
vive pienamente, così fanno anche gli altri."
Estratti
da: Clarissa Pinkola Estes, La danza delle Grandi Madri, ed Frassinelli
con l'integrazione delle parole di Inanna,
inserito in www.ilcerchiodellaluna.it
nell'aprile 2007
Immagine
di apertura: La Venere di Willendorf, 25.000 a:C: