Femminile
Parole e versi che ci hanno ispirato nel mondo del femminile


Natività

Di Maria, di Maria incinta, del suo ventre che cresceva, del suo partorire sola, del suo essere/diventare Madre in fondo poco si parla, anche in ambito mariano. Della natività sacra, Erri de Luca ha narrato in uno splendido libro* di cui qui riportiamo alcuni brani.


madonna del parto

"L'accensione della natività nel corpo femminile, il più perfetto mistero naturale.
E' in fondo senza peso, lo sputo di un minuto, il concorso maschile: In questa storia manca senza che se ne senta la mancanza.
Non è scritto nei loro libri che nella stalla c'erano levatrici o altro personale intorno al parto.
Quello che non è scritto fa ugualmente parte del racconto: non c'erano.
Partorì da sola. 
Questo è il maggior prodigio di quella notte di natività: la perizia di una ragazza madre, la sua solitudine assistita.
Altro che stella cometa e Magi tre su piste cammelliere: la sapienza di parto di Miriam/Maria.
"in nome del padre" inaugura il segno della croce.
In nome della madre s'inaugura la vita."


(dalla premessa)

madonna del parto   madonna del parto  madonna del parto madonna del parto
Raffigurazioni di Madonna incinta: con il ventre rotondo, orante o con il libro in mano (prime tre) e Madonna Platytera (ultime due), con Gesù nell'utero raffigurato nella mandorla femminile.

"Miriam, sai cos'è la grazia?" "Non di preciso", risposi.
"Non è un'andatura attraente, non è il portamento elevato di certe donne bene in mostra. E' la forza sovrumana di affrontare il mondo da soli senza sforzo, sfidarlo a duello tutto intero senza neanche spettinarsi... L'ho visto su di te la sera dell'incontro e da allora l'hai addosso. Tu sei piena di grazia. Intorno a te c'è una barriera di grazia, una fortezza. Tu la spargi, Miriam, pure su di me."

(pag 36)

"Ero felice. Esssere piena, crescere come la luna, contare le settimane come per il travaso del vino, non avere il ciclo, tutto era una purezza che mi ubriacava di gioa. Di notte scostavo la tenda e respiravo il vento del cielo."

(pag 30)

"Ora toccava a me, ora dovevo fare; partorire è fare con il corpo. Mia madre mi aveva spiegato che stare distesa un pò in discesa, aiutava. Macché, mi alzai in piedi e mi appoggiai di schiena alla mangiatoia. Dietro di me i musi dell'asino e del bue, uno di loro mi allungò una leccata sulla nuca. Avevo nelle orecchie i loro fiati. Messi insieme avevano un ritmo svelto da andatura spedita. Regolai il mio respiro al loro."

(da pag 63-64)

"Affacciati bimbo mio, vienimi incontro, mamma tua è pronta a prenderti al volo appena spunta la tua testolina."

(da pag 64)

"Faccio mosse esperte senza conoscerle. il mio corpo fa da solo, esegue. Non l'ho istruito io. Odoro la creatura perfetta che mi è nata... è maschio, primogenito in terra di Iosef e Maria... E' maschio, l'ho fatto io, sgusciato sano in mezzo all'acqua e al sangue, il corpo esulta insieme a quello di ogni donna che mette al mondo l'altro sesso, perché è un regalo a noi."

(da pag 66)


Caravaggio: Adorazione..
Maria e Gesù sono insieme, qui, tutt'uno.
E' cosa fra loro, quella avvenuta, si sente.

*
Erri de Luca, "in nome della madre", Feltrinelli, 2006:
Edizione consultata: 2011

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