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BENZAI - TEN
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Benzai-ten è una delle dee giapponesi della felicità; tra le sue numerose valenze, abbiamo scelto di riportare un testo dedicato alla sua figura di Dea che aiuta a conoscere il vero amore.

In molteplici storie sentimentali, svanita l'infatuazione che assume un aspetto maggiormente legato alla realtà, si potrebbe avere la sensazione che l'incantesimo del desiderio si sia inesorabilmente infranto. Ci sembra di non riconoscere più la persona amata. Come la protagonista di «La Bella e la Bestia» non riconosciamo il principe celato dalle sembianze animalesche. Nondimeno Benzai-ten è l'unica fra le sette dee giapponesi della felicità che può aiutarci a scorgere l'accezione più vera dell'amore al di là della nostra disillusione.
Oltre a essere la dea del matrimonio, Benzai-ten è anche la dea delle lettere, della musica e del benessere. Considerata dalla leggenda la figlia di un re drago, Benzai-ten ha acconsentito di sposare un feroce drago divoratore di bambini, in cambio della promessa fattale da quest'ultimo di porre fine alla sua terribile abitudine. Durante la loro unione coniugale, il drago ha perso la sua voracità nei confronti dei bambini; il suo amore per la dea, che alla fine lo aveva accettato, ha guarito il suo temperamento «bestiale».
Come è accaduto a Bella, il fatto che Benzai-ten abbia accettato il marito-drago ci svela la capacità della donna di riconoscere e accettare il vero amore, pur se quest'ultimo giunge all'interno di involucri inattesi. Forse è proprio questo il motivo per cui è diffusa la credenza che vede Benzai-ten nel ruolo di colei che favorisce l'unione dei giovani innamorati. Essendo la dea della felicità sentimentale, i seguaci di questa leggiadra divinità depongono sovente ai piedi dei templi innalzati in suo onore delle lettere in cui implorano la sua intercessione.

Il mito

Un'altra leggenda su Benzai-ten narra del suo ruolo di intermediaria per una coppia che non si era mai incontrata. Durante una visita a in un tempio dedicato a Benzai-ten, un giovane nota un pezzetto di carta di riso volteggiare nell'aria prima di cadere ai suoi piedi. Su quel foglietto dall'aspetto delicato era scritta una poesia d'amore, una di quelle che parlavano al suo cuore. La deliziosa grafia lasciava intuire una mano femminile; in quel preciso istante il giovane ha la consapevolezza di dover trovare l'autrice di quei versi e di doverla sposare. Ma come portare a compimento una simile impresa? Dopo aver stabilito che la dea si sarebbe impietosita dinanzi alla sua folle richiesta, il giovane decide risolutamente di raccogliersi in preghiera nel tempio ogni notte, per una settimana.
Sul finire dell'ultima notte trascorsa presso il tempio di Benzai-ten, mentre il cielo tramuta la sua cupa intensità in una sfumatura azzurrina e il giovane si accinge ad andarsene, un vecchio varca la soglia del tempio. Egli annoda un'estremità di un filo scarlatto intorno al polso del giovane; l'altra estremità viene, invece, da lui sacrificata al fuoco che arde nel tempio. Mentre il vecchio sta spegnendo la fiamma, una giovane donna entra nel tempio. Con la sua pelle diafana come la luna di riso e i capelli neri come una notte senza stelle, è incantevole come quella poesia d'amore.
«Benzai-ten si è commossa ascoltando le tue preghiere, proclama il vecchio al giovane che si trova al suo cospetto «Ora, vieni a conoscere la tua sposa». E aggiunge che quella bellissima donna aveva scritto i versi della poesia con la grafia che lo aveva tanto ammaliato. I due giovani riconoscono di essere fatti l'uno per l'altra e si sposano, benedetti dalla magnanimità di Benzai-ten.

Il filo scarlatto - Rito dell'amore
Analogamente alla giovane coppia protagonista di questa vicenda, anche voi potreste chiedere a Benzai-ten di aiutarvi a riconoscere colui che vi ama davvero, l'uomo legato a voi da un filo scarlatto.
Il filo scarlatto è un motivo che ricorre sovente in numerosi racconti popolari giapponesi e la leggenda vuole che esso leghi una coppia destinata a stare insieme; questo filo che lega due persone non si può recidere, così come non si può infrangere il destino. Se stiamo vivendo una storia importante oppure se desideriamo viverne una, nella maggior parte dei casi non è facile riconoscere colui che si trova all'opposta estremità del nostro filo scarlatto, anzi lo vediamo legato alle nostre credenze riguardo alla modalità con cui dovrebbero svolgersi i fatti.
Per facilitarvi il riconoscimento di colui che è realmente destinato a condividere la vostra vita di coppia, prendete un foglio di carta di riso e la vostra penna preferita. Nella notte che cade tre giorni prima del plenilunio, appartatevi con carta e penna. Sul foglio di carta scrivete: «Chiedo che il mio vero compagno abbia questa caratteristica o anche qualcosa di meglio».
Prima di stilare un elenco di ciò che desiderate, concedetevi un attimo per bloccare i pensieri sulle vostre aspettative. Nel trascrivere le vostre preferenze, osservate il modo in cui reagite. Se emergono delle resistenze, fermatevi. Può darsi che ciò che pensate di volere non sia giusto per voi. O forse non siete del tutto pronte per l'amore - non è nulla di cui vergognarsi, bensì qualcosa che è opportuno riconoscere.
Ricordate che aggiungendo le parole: «O anche qualcosa di meglio», voi autorizzate Benzai-ten a intercedere per voi, facendo in modo che incontriate il compagno adatto. L'unica cosa che vi si chiede è di essere ricettive.
Infine, terminato l'elenco, non dimenticate di ringraziare il potere supremo che vi aiuterà a riconoscere il vero amore quando i tempi saranno maturi. Non rivelate a nessuno quello che state facendo, poiché parlarne equivarrebbe ad attenuare l'effetto dei vostro rito.
Leggete bene l'elenco da voi stilato, nel corso delle tre notti successive. Quindi, la notte del plenilunio piegate il foglio, formando un piccolo quadrato. Prendete un filo scarlatto - lo stesso filo utilizzato da Benzai-ten per legarci alla persona amata - e avvolgetelo sette volte intorno al quadrato, in modo che non possiate sbirciarne il contenuto. A questo punto, riponete l'elenco in un luogo segreto e cercate di dimenticarvene. Con questo gesto, mettete in condizione la magia di dare i suoi frutti.

 

Interamente tratto da:
La Dea Interiore di Kris Waldher, Xenia Ed. (bellissimo libro di cui consigliamo
vivamente la lettura)








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